Il cavallo di fuoco |
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Venerdì, 03 Aprile 2015 | Visite : 477 |
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"Cavallo di Fuoco" immagine di pubblico dominio
La tradizione fa risalire le origini del Cavallo al 10 maggio 1682, giorno della solenne incoronazione del simulacro della Vergine da parte del vescovo Giovan Giorgio Mainardi. Fu un artificiere di Atri, chiamato per l'occasione, a improvvisare per primo lo spettacolo. Egli "cavalcò un cavallo, che era tutto ripieno di fuochi artificiali, con il quale girò più volte la piazza buttando sempre raggi ed altre bizzarrie". Il fatto tanto entusiasmò i ripani che essi presero a rievocarlo annualmente. Sulle prime continuarono a servirsi di un animale vivo: è infatti attestato che ancora nel 1701 un cittadino di nome Pietro Marenzi diede vita allo spettacolo in groppa a un vero cavallo. Successivamente l'animale fu sostituito con una sagoma. In origine essa era di legno, e fino al 1932 veniva portata in spalla dal più robusto dei cittadini. In seguito si reputò più conveniente dotarlo di ruote e timone e farlo trainare da volontari dotati di vesti e accessori di protezione. Nel 1994 un nuovo Cavallo inlamiera di ferro, costruito sul modello del precedente, ha preso il posto del feticcio di legno. Dal 1682 a Ripatransone prende vita una fra le manifestazioni folkloristiche pirotecniche piú antiche e singolari d'Italia, il Cavallo di Fuoco. In ricordo di quanto successe, per la prima volta, il 10 maggio di quell'anno, data dell'incoronazione della Madonna di San Giovanni a Patrona della Cittá e Diocesi, i Ripani si trovano ogni anno, nella sera della Domenica in Albis, a rievocare un evento che è molto di piú di un semplice fuoco d'artificio. Oltre tre secoli di “Cavallo di Fuoco” sono stati caratterizzati da continui mutamenti e perfezionamenti dei caratteri e delle peculiarità di questa manifestazione pirotecnica serale, di carattere civico, che si mescola naturalmente con la solennità religiosa, che d’altronde ha rappresentato l’input della festa più attesa da tutti. La Domenica in Albis si apre con la celebrazione della Santa Messa nella Cattedrale basilica di San Gregorio Magno, il Duomo e la celebrazione eucaristica è affidata al Vescovo e dal 1972 è accompagnata dalla presenza della Corale Madonna di San Giovanni. Terminata la funzione religiosa si procede alla benedizione del Cavallo di Fuoco: è infatti proprio a mezzogiorno che il finto animale “esce” per una prima volta dalla sua rimessa e, accompagnato dal Corpo Bandistico Città di Ripatransone, che esegue la Marcia 23 composta dal maestro Vincenzo Guarino, giunge sul sagrato della Cattedrale; ad attenderlo c’è proprio il Vescovo che lo benedice solennemente. Alla sera l’illuminazione pubblica viene spenta si procede dunque all’accensione della miccia che aziona il meccanismo pirotecnico.
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Luogo : Ripatransone |