DESCRIZIONE
Inseguendo con lo sguardo i solchi degli aratri sui campi, partendo dalla valle, per risalire su verso i crinali, si nota che sulla sommità è presente sempre la casa colonica, che domina quel podere. Le case rurali sono distribuite uniformemente nelle colline, è raro trovare poderi senza casa. Ciò che prima di tutto trasmette la casa rurale è un senso inalterato nel tempo, di appartenenza a quella terra, forse l’unica testimone rimasta miracolosamente in vita della nostra cultura, della nostra storia e identità più profonda. La casa rurale infatti rappresenta la cultura locale più di ogni altra cosa, è testimone di come siamo stati nel tempo, dei rapporti che intercorrevano in famiglia, della famiglia come perno economico e sociale della vita quotidiana, degli stili di vita, delle sue regole e gerarchie che riflettevano le regole della società marchigiana.
Entrando in una casa rurale si entra a stretto contatto con la storia vera, essa rappresenta l’autentico simbolo delle Marche e del modo in cui l’individuo ha mediato con la natura circostante, l’ha governata ma non piegata, l’ha rispettata ma non assecondata in tutto e per tutto. La tipica casa è a base rettangolare, coperta a due falde, sviluppata su tre piani in altezza: originariamente il piano terra era destinato a stalla, cantina e ricovero degli attrezzi agricoli; il primo piano era destinato all'abitazione mentre la soffitta (non sempre presente) era destinata a dispensa ed "ammasso" stagionale dei prodotti agricoli.